I conquistatori spagnoli la introdussero in Europa alla fine del XVI secolo, ma la patata impiegò circa altri cinquant’anni per arrivare in Inghilterra, dove venne usata inizialmente come cibo per il bestiame. Tra i francesi, forse a causa del suo aspetto bitorzoluto, correva voce fosse causa di malattie mortali come la lebbra, e solo più avanti la regina Maria Antonietta diffuse tra le famiglie nobili la moda di mettersi fra i capelli i fiori di questo tubero.
Nell’Ottocento, la patata era ormai l’alimento indispensabile per la sopravvivenza della popolazione povera che non poteva permettersi il pane, tanto che la carestia causata da una malattia delle patate fu la ragione della storica emigrazione irlandese verso l’America e l’Australia. Quel che è certo è che al giorno d’oggi difficilmente potremmo farne senza. La patata è infatti il IV alimento più diffuso al mondo dopo il mais, il grano e il riso.
Le patatine fritte non sono come si potrebbe pensare una scoperta moderna, ma furono un’invenzione dallo chef Gorge Crum del Moon Lake Lodge, il ristorante di lusso di Saratoga Springs, nello stato di NY, che nel 1853, per fare un dispetto a un cliente troppo esigente, al posto delle french fries, rimandategli indietro dal cliente perché secondo lui tagliate troppo spesse, gli preparò un piatto di patate affettate sottilissime in modo che da fritte risultassero dure e impossibili da mangiare. La “ricetta” fu un inaspettato successo e divenne una specialità del ristorante. Crum però non brevettò mai la sua invenzione, che venne commercializzata in tutto il mondo, anche grazie alla ditta californiana Scudders, che nel 1920 inventò i tipici sacchetti per patatine fritte. Oggi, a distanza di quasi centosessant’anni, se ne consumano 11 milioni di tonnellate all’anno in tutto il mondo.
Il più grande produttore di patate è la Cina, mentre l’Europa si aggiudica il primato di maggior consumatore con 96 kg di patate pro capite l’anno. Conosciute in più di 7.000 varietà, le patate non vengono però coltivate esclusivamente a uso alimentare. Secondo la Fao, nel 2005, solo i due terzi della produzione mondiale è stata destinata a questo scopo. Altri impieghi delle patate avvengono nell’industria non alimentare per la produzione di materie plastiche da cui si ricavano piatti monouso e sacchetti biodegradabili, e nella produzione di etanolo, usato come carburante per i veicoli: pratica, questa, ancora oggetto di ricerca e vivaci controversie. L’amido di patate viene anche utilizzato nell’industria petrolifera per estrarre i residui di petrolio dai bacini in esaurimento. Pare infatti che questo amido sia perfetto per aggregare le particelle in gruppi più grandi rendendoli così facili da recuperare.
In Perù, dove i popoli delle Ande coltivano le patate da oltre quattromila anni, se ne trovano di ogni sapore, forma e dimensione, da quelle piccole come noci a quelle talmente grandi che si fatica a tenerle in mano. Anche i colori sono stupefacenti, se ne conoscono infatti di gialle, marroni, rosse e una varietà chiamata Vitellotte: un antico tubero dalla polpa blu-viola intenso.
La batata (Ipomoea batatas) è una patata dolce di origine sudamericana. Viene consumata anche in Giappone, in particolare nella regione di Kagawa, dove le popolazioni locali la consumano cruda e ne utilizzano l’estratto di buccia, chiamato Caiapo, per curare malattie come anemia, ipertensione e anche diabete. La conferma delle virtù benefiche di questa patata ci vengono da alcune ricerche condotte dall’Isituto di ingegneria biomedica del Cnr di Padova, con la collaborazione dell’università di Vienna che pare abbiano accertato come il Caiapo possieda infatti la proprietà di ridurre la glicemia basale, il colesterolo e l’emoglobina glicata.
Un utilizzo innovativo può essere quello di usare le patate per accumulare energia sfruttando il potenziale organico nascosto in questo tubero comune. La batteria è molto semplice ed è composta da due elettrodi di zinco e rame attaccati a un pezzo di patata lessa: l’atto di lessarla sembra la renda molto più efficiente in termini di durata. Si tratta di una soluzione semplice e sostenibile sulla quale stanno lavorando alcuni ricercatori della Hebrew University di Gerusalemme. La scoperta potrebbe fornire una soluzione per la produzione di energia pulita in quei Paesi emergenti nei quali mancano le infrastrutture per le normali batterie al litio.
Moltissimi sono gli usi alternativi della patata nella cultura popolare. Se per esempio non sapete come far scomparire una fastidiosa macchia di grasso dai vostri vestiti, potete sempre provare a cospargerla con un po’ di fecola di patate lasciando agire per qualche minuto prima del lavaggio. Per chi invece odia i deodoranti, ma soffre di sudorazione eccessiva, può risolvere il problema e i cattivi odori, strofinando una mezza patata cruda sotto le ascelle. Dicono anche che mangiarne un pezzetto sia utile contro le nausee della gravidanza. Anticamente le donne, prima di andare a ballare, immergevano i piedi nell’acqua di cottura delle patate usandola come pediluvio di 10/15 minuti. Pare infatti che quest’acqua oltre a rinfrescare, sia in grado di calmare e rinvigorire i piedi stanchi.
La patata più pesate al mondo avrebbe potuto essere quella coltivata da un agricoltore del Libano, Khalil Semhat, che ha detto di aver trovato nel suo orto una patata dal peso di 11,3 kg. In realtà il record del mondo è stato aggiudicato nel 2011 a Peter Glazebrook, del New Jersey, che con una patata da 4,99 kg ha battuto l’ex record del mondo tenuto da un certo K. Sloan dell’Isola di Man per una patata dal peso di 3,5 kg.
La “solanina” è una sostanza alcaloide presente in basse dosi nelle patate che può diventare tossica se assunta in grandi quantità. Quando la concentrazione è più elevata, come in alcune varietà e nelle patate germogliate, ne deriva un gusto amaro e una colorazione della buccia verdastra. Ne sapevano qualcosa i primi assaggiatori delle patate che, non sapendo come cucinarle, credevano che a essere commestibili fossero le foglie della pianta, dove si concentrano le maggiori quantità di solanina.
Il detto “Spirito di patate” per indicare una battuta spiritosa non riuscita deriva dal fatto che il distillato alcolico ricavato dalle patate è insipido, mentre “Idem con patate” ha origine dal fatto che in alcune trattorie delle zone di lingua tedesca veniva servito un singolo piatto al giorno, il cui unico contorno era quello di patate.