Quando la batteria dell’aspirapolvere non si carica più, la prima reazione è pensare subito che sia da buttare. In realtà, dietro a una batteria che non sale di percentuale possono esserci varie cause: un caricatore difettoso, contatti sporchi, un connettore allentato, un problema alla scheda elettronica o, naturalmente, una batteria arrivata a fine vita. Prima di decidere se sostituirla o comprare un nuovo aspirapolvere, vale la pena capire bene che cosa sta succedendo.
Osservare il comportamento dell’apparecchio è il punto di partenza. Se, collegando il cavo o posizionando l’aspirapolvere sulla base, non si accende nessuna spia, non si sente nessun “click” o segnale acustico e non compare alcuna icona di ricarica, il problema potrebbe essere nel caricatore o nell’alimentazione. Se le spie si accendono ma lampeggiano in modo strano, o indicano un errore, significa che l’elettronica sta rilevando qualcosa che non va, magari un surriscaldamento, un sovraccarico o una batteria troppo scarica da non riuscire a partire.
È utile anche ricordare da quanto tempo usi l’aspirapolvere e come è stata trattata la batteria. Se l’apparecchio ha diversi anni e viene ricaricato quotidianamente, è plausibile che la batteria sia semplicemente arrivata a fine cicli. Se invece il problema compare improvvisamente su un prodotto relativamente nuovo, è più probabile un difetto o un problema legato a contatti e alimentazione.
Indice
- 1 Verificare l’alimentazione e il caricatore
- 2 Pulire i contatti e controllare le connessioni
- 3 Considerare l’età e il tipo di batteria
- 4 Tentare un “reset” dell’aspirapolvere e della batteria
- 5 Valutare se la batteria è gonfia o danneggiata fisicamente
- 6 Batteria sostituibile o integrata: che cosa cambia
- 7 Cosa evitare per non peggiorare la situazione
- 8 Manutenzione e buone abitudini per il futuro
Verificare l’alimentazione e il caricatore
Prima di accusare la batteria, ha senso escludere la causa più banale: il caricatore o la presa di corrente. La cosa più semplice è provare l’aspirapolvere su una presa diversa, in una stanza diversa, in modo da escludere che ci sia una presa guasta o un interruttore saltato. Se possibile, prova a collegare alla stessa presa un altro dispositivo che sai funzionare, per confermare che arrivi corrente.
Il caricatore, se esterno, va osservato con attenzione. Se è molto caldo anche quando non è collegato all’aspirapolvere, se emette odori strani o ronzii, potrebbe essere difettoso. Controllare il cavo, il connettore e l’eventuale alimentatore “a mattoncino” permette di scoprire pieghe, rotture della guaina o giochi anomali nella presa. A volte, un filo quasi spezzato vicino alla spina o al connettore fa sì che la ricarica vada e venga a seconda della posizione del cavo.
Se l’aspirapolvere ha una base di ricarica, conviene controllare anche quella. A volte la base è semplicemente scollegata o fissata male al muro, e i contatti non combaciano correttamente. Verifica che la spina della base sia inserita a fondo, che eventuali prolunghe funzionino e che i contatti sulla base siano puliti e privi di ossidazioni.
Pulire i contatti e controllare le connessioni
Molti aspirapolvere senza filo utilizzano contatti metallici a vista, sia sulla batteria sia sulla base di ricarica o sull’impugnatura. Con il tempo, polvere, capelli, grasso, ossidazioni leggere e forte umidità possono interferire con il passaggio di corrente. Anche una patina quasi invisibile può fare la differenza.
Per pulire i contatti, scollega sempre l’apparecchio dalla corrente e, se possibile, rimuovi la batteria. Usa un panno morbido e asciutto o un cotton fioc appena inumidito con poco alcol isopropilico o con un prodotto per contatti elettrici, evitando di esagerare con i liquidi. Passa delicatamente sulle superfici metalliche, senza graffiare o piegare i contatti. Attendi qualche minuto per far evaporare completamente ogni residuo prima di ricollegare.
È anche importante verificare che la batteria si inserisca correttamente nel suo alloggiamento. A volte, una caduta accidentale o l’usura delle plastiche fa sì che la batteria non si innesti più perfettamente: sembra al suo posto, ma in realtà i contatti non combaciano bene. Prova a rimuoverla e reinserirla con calma, assicurandoti che si senta il classico scatto di aggancio. Se noti giochi eccessivi, parti traballanti o incastri rovinati, potrebbe servire un ricambio o un intervento in assistenza.
Considerare l’età e il tipo di batteria
Le batterie moderne degli aspirapolvere portatili sono quasi sempre agli ioni di litio o ai polimeri di litio. Questi accumulatori hanno molti vantaggi: nessun effetto memoria, peso contenuto, tempi di ricarica relativamente rapidi. Tuttavia hanno un numero di cicli di ricarica limitato, dopo i quali la capacità cala in modo sensibile. Con l’uso quotidiano possono iniziare a dare segni di stanchezza dopo due o tre anni, a volte prima se sono state spesso sottoposte a calore eccessivo o a scariche complete profonde.
Se la tua batteria è vecchia e ha perso evidentemente autonomia, ad esempio il tempo di aspirazione si è dimezzato o più, è probabile che il problema di ricarica sia legato al suo stato di usura. Le batterie molto usurate possono arrivare al punto di non riuscire più a “prendere” la carica: il caricatore prova a fornire corrente, ma la batteria non riesce a innalzare la tensione e l’elettronica va in protezione.
Al contrario, su apparecchi relativamente nuovi, una batteria che non si carica può indicare un difetto di fabbrica. In questi casi è importante non smontare o aprire la batteria per curiosità, perché spesso questo invalida la garanzia e può essere pericoloso. Le celle al litio, se danneggiate, possono surriscaldarsi o scoppiare.
Tentare un “reset” dell’aspirapolvere e della batteria
Alcuni aspirapolvere senza filo hanno una piccola elettronica di controllo sia nella batteria sia nell’apparecchio. In presenza di anomalie, come sovraccarico o surriscaldamento, questa elettronica può “bloccare” temporaneamente la ricarica per proteggere le celle. In certe situazioni, un reset può risolvere.
Un primo tentativo semplice consiste nel scollegare tutto: togli la batteria, scollega la base dalla corrente e lascia riposare il sistema per almeno dieci minuti. Poi ricollega l’alimentazione, reinserisci la batteria con cura e prova a rimetterla in carica. A volte, questo semplice “riposo” permette all’elettronica di sbloccarsi, soprattutto se l’errore era dovuto a un picco temporaneo.
Se l’aspirapolvere dispone di tasti o combinazioni per il reset, indicati nel manuale, è bene seguirle. Alcuni modelli prevedono, ad esempio, di tenere premuto un pulsante per alcuni secondi per azzerare errori. È sempre fondamentale fare riferimento alle istruzioni: ogni marca adotta approcci diversi e improvvisare può fare più danni che altro.
Valutare se la batteria è gonfia o danneggiata fisicamente
Un controllo visivo della batteria, quando è removibile, è molto importante. Una batteria sana deve avere l’involucro integro, senza rigonfiamenti, crepe, segni di bruciatura o odori strani. Se noti che la batteria appare gonfia, deformata o presenta macchie scure, non devi tentare di ricaricarla o di usarla. Questo tipo di danno indica potenziali problemi interni alle celle ed è un rischio sia per l’apparecchio sia per la sicurezza in casa.
In questo caso, la soluzione corretta è interrompere l’uso e portare la batteria in un centro di raccolta RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), smaltendola come rifiuto speciale. Non buttare mai una batteria al litio nel normale indifferenziato o nella plastica. Nel frattempo, se l’aspirapolvere lo consente, puoi acquistare una batteria di ricambio originale o compatibile di qualità, seguendo le indicazioni del produttore.
Non cercare mai di aprire l’involucro di una batteria gonfia o di “sgonfiarla”: le celle interne contengono composti chimici e, se compromesse, possono incendiarsi o esplodere.
Batteria sostituibile o integrata: che cosa cambia
Se la batteria dell’aspirapolvere è sostituibile dall’utente, il percorso è relativamente semplice: dopo avere escluso problemi di caricatore e di contatti, puoi acquistare una nuova batteria. È preferibile orientarsi su batterie originali o fornite da rivenditori affidabili, perché la qualità delle celle e delle protezioni interne è fondamentale per sicurezza e durata.
Se invece la batteria è integrata e non è prevista la sostituzione “facile”, il discorso si complica. Alcuni modelli sono comunque riparabili in centri assistenza, dove i tecnici possono aprire il corpo macchina, sostituire il pacco batteria e richiudere il tutto in sicurezza. In questo caso, valutare il costo della riparazione rispetto all’acquisto di un nuovo aspirapolvere è inevitabile.
In ogni caso, smontare da soli un apparecchio non pensato per l’apertura, magari forzando incastri e guarnizioni, può compromettere irreversibilmente il prodotto e creare rischi elettrici. Se l’aspirapolvere è ancora in garanzia, qualsiasi intervento non autorizzato la fa decadere, quindi è sempre meglio contattare il servizio clienti o il centro assistenza indicato nel manuale.
Cosa evitare per non peggiorare la situazione
Quando un dispositivo non si carica è facile farsi prendere dallo sconforto e provare soluzioni improvvisate. Ci sono però alcune cose che è importante non fare. Non usare mai caricabatteria di altri apparecchi con tensioni o correnti diverse da quelle previste: un alimentatore sbagliato può danneggiare la batteria e la scheda di gestione.
Non mettere la batteria o l’aspirapolvere in forno, sul termosifone o esporlo a fonti di calore sperando che “riparta”. Le batterie al litio soffrono il calore e oltre una certa temperatura si danneggiano irreversibilmente, oltre a diventare pericolose.
Non forzare con estrema pressione i connettori se senti resistenza e non tentare di “pulire” i contatti con oggetti appuntiti o abrasivi che possano rimuovere lo strato protettivo. Meglio un panno morbido e, al limite, un po’ di prodotto specifico per contatti elettrici.
Manutenzione e buone abitudini per il futuro
Una volta risolto il problema, vale la pena adottare alcune buone abitudini per allungare la vita della prossima batteria. Evitare di lasciare l’aspirapolvere scarico completamente per giorni aiuta, perché le batterie al litio soffrono le scariche profonde. Meglio rimetterlo in carica quando si nota un calo e non aspettare sempre lo spegnimento totale.
Anche l’opposto, cioè lasciarlo costantemente in carica ventiquattro ore su ventiquattro, non è ideale per tutti i modelli, anche se molti sono progettati per sopportarlo. Controllare il manuale per capire come il produttore consiglia di gestire la ricarica è sempre una buona idea.
Non conservare l’aspirapolvere in ambienti molto caldi o molto freddi, come soffitte, garage non isolati o vicino a termosifoni. Le temperature estreme accelerano l’invecchiamento delle celle. Una pulizia regolare dei filtri e dei condotti dell’aspirapolvere, infine, riduce lo sforzo del motore e quindi i picchi di assorbimento, contribuendo indirettamente a una vita più lunga della batteria.
Con un po’ di metodo, osservazione e attenzione alla sicurezza, una batteria che non si carica non è sempre una condanna. In molti casi la soluzione è semplice, in altri richiede una sostituzione o un intervento tecnico, ma procedendo per gradi puoi capire meglio la situazione e prendere la decisione più giusta, evitando danni e sprechi inutili.