Per questa escursione si deve raggiungere Biella, da qui si seguono le indicazioni per Oropa e l’omonimo Santuario, ora all’altezza dell’edicola si deve imboccare la strada per la “Galleria Rosazza”, e si prosegue fino a trovare un “tempietto” diroccato proprio su un tornante dove si posteggia.
A fianco della costruzione inizia una sterrata, la “strada della Pissa”,dove evidenti cartelli indicano la direzione da seguire per il rifugio Rosazza. La strada sterrata prosegue salendo gradualmente la valle. Si giunge ad un evidente pietraia che impone alla strada una netta curva per aggirarla (20 minuti circa dall’auto), proprio sulla curva ci sono una piccola cappella e un traliccio elettrico, su un masso si trova il cartello che indica la direzione da prendere per l’attacco della ferrata.
Da qui si risale la pietraia alla belle meglio seguendo dei segni rossi, alcuni ometti ed alcune targhette che indicano il percorso. Ora si nota lo sperone roccioso dove si svilupperà la salita, e si vedono il traliccio metallico in uso e anche i vecchi tralicci in cemento dismessi. Raggiunto il piede dello sperone si trova l’attacco della ferrata, (un cartello ricorda l’uomo a cui è intitolata la via e le regole di comportamento). Si attacca un breve tratto verticale poi in traverso tra alcuni arbusti e superate alcune placche un altro traverso porta ad un ulteriore tratto verticale, che risalito porta ai piedi di un traliccio dimesso lo si risale tramite dei pioli infissi nel cemento e servendosi di un corto “ponte tibetano” alla parete opposta al traliccio dove si traversa a destra per giungere ad un ripiano erboso, si prosegue non assicurati per circa una decina di metri fino ai piedi di un imponente diedro granitico lo si affronta direttamente sulla parete sinistra per uscire su una cengia.
Si superano una serie di paretine alcuni traversi ed un pendio erboso proprio sotto i cavi della funivia. Si attacca ora un salto di roccia verticale ed una placca piuttosto liscia ma per fortuna appoggiata e si giunge ai piedi di una piccola torre rocciosa separata dalla parete da un ampio camino che viene superato con un secondo “ponte tibetano” . Risalendo la parete si esce su un traverso esposto che porta alla parte finale e più impegnativa di tutta la ferrata. Occorre risalire una serie di placche e si supera aggirandolo sulla sinistra un evidente tetto. In questo punto l’esposizione è forte ed è necessario restare concentrati ed essere veloci soprattutto se è la prima volta che ci si trova in ambienti molto “aerei”.
Ancora pochi metri di salita e si esce sul pianoro che segna il termine della via, e ci si trova proprio accanto al traliccio dove passa la funivia, si tralasciano i segni rossi che indicano la via di rientro, si prosegue dritti seguendo una traccia e si raggiunge l’evidente e vasta cresta prativa che sale verso la sommità del monte Tovo. Si segue la cresta per tracce di sentiero seguendo alcuni sporadici bolli blu e alcuni ometti di pietra prima e poi seguendo i segnavia bianchi e rossi n.14 si raggiunge la cima del monte Tovo (2230 m) sormontato da una croce metallica e dalle caratteristiche “piramidi” del Tovo. Da qui si ha una magnifica vista sulla pianura padana ,su tutti i monti biellesi, sul gruppo del Monte Rosa e sul Santuario di Oropa.
Per la discesa occorre seguire i segnavia bianchi-rossi (sentiero n°32) che scavalcando la cima, su elementari roccette portano alla Bocchetta Finestra. Da qui si seguono i segnavia lungo una discesa con numerosi tornanti fino a raggiungere l’Alpe Trotta (1810 m.). Ora si prosegue in un lungo traverso con alcuni tornanti e numerosi saliscendi verso la stazione della funivia del Lago del Mucrone, il sentiero sbuca nei pressi del Rifugio Rossazza (1850 m.). Si passa davanti al rifugio e tramite una scala si scende sulla mulattiera lastricata che con tantissimi tornanti porta sulla strada della Pissa si gira a sinistra ed in breve tempo si ripassa davanti alla pietraia percorsa all’andata, e in circa una ventina di minuti si ritorna al tempietto da dove si è partiti.
DISLIVELLO: 1000 mt. circa salita e discesa
DIFFICOLTA’: ferrata AD (Abbastanza Difficile), sentiero E/EE
TEMPO: circa 5 ore andata e ritorno (1.30 ore solo la ferrata)